27/10/2003



 

 

Roma Teatro Quirino dal 7 Ottobre al 2 Novembre2003

Luca De Filippo e Mariangela D'Abbraccio protagonisti di

NAPOLI MILIONARIA Regia di Francesco Rosi

Una grande commedia, pagina di storia e maestra di vita

Con Napoli Milionaria il 7 Ottobre 2003 si è aperta felicemente al Teatro Quirino di Roma la stagione teatrale 2003/ 2004 che presenta un cartellone ricco di sorprese e di tutto vanto per i grandi ritorni di attori e personaggi, di autori e protagonisti che hanno reso celebre il teatro italiano e che avremo il piacere di vedere in scena nei prossimi mesi. Verranno rappresentati 11 spettacoli in abbonamento e un omaggio a Giorgio Strehler. La celebre commedia di Edoardo De Filippo,composta di getto nel 1945, fotografia in diretta di quello che fu il disfacimento morale e la disgregazione sociale di un popolo oppresso dagli orrori della guerra, è stata riproposta in prima nazionale nella Capitale dalla Compagnia di Teatro di Luca De Filippo e dal Mercadante Teatro Stabile di Napoli con il sostegno del Comune di Napoli e della Regione Campana dopo un'anteprima al Teatro S. Carlo di Napoli che ha voluto rendere un omaggio a "quel teatro che accadeva" segnando la drammaturgia italiana del dopoguerra. La nuova versione dell'opera si avvale della regia di Francesco Rosi, ritornato al teatro dopo quarant'anni d'assenza, di una scena ideata da Enrico Job, avvolta dalle macerie di un lungomare devastato e sventrato dai bombardamenti. Ad interpretare i vari personaggi protagonisti e vittime del dramma di una popolosa città sono Luca De Filippo nel ruolo di Gennaro Jovine, tranviere disoccupato, Mariangela D'Abbraccio in quello di sua moglie Amalia , Giuseppe Russo e Chiara Baffi in quello dei figli Amedeo e Maria Rosaria, Gigi Savoia in quello del contrabbandiere Settebellizze, Tullio Del Matto nei panni del brigadiere Ciappa, Isabella Salvato in quelli della vicina. Gli altri attori: Marco Manchisi (Peppe "o cricco", tassista disoccupato); Massimo De Matteo (Riccardo Spasiano, ragioniere); Luca Saccoia (Federico, operaio del gas, compagno di Amedeo); Ivan De Paola (Pascalino "o pittore"); Giuseppe Rispoli ("o miezo prèvete", uomo di fatica); Anna Moriello (Assunta, sua nipote); Stefania Guida (Donna Peppenella, "cliente di Amalia"); Laura Amalfi (Teresa, amica di Maria Rosaria); Mario Salomone (il dottore). Tre ore e mezzo di buon spettacolo in cui ogni interprete ha dato il meglio del proprio talento artistico riscuotendo un successo. Un accenno alla trama: nel primo atto l'azione si svolge al tempo del secondo anno di guerra, nei due successivi all'epoca dello sbarco alleato. Il sipario si alza su uno dei tanti bassi di una Napoli stremata dalla fame e distrutta dai bombardamenti. Vi abitano l'onesto e saggio Gennaro Jovine, la giovane ed avvenente moglie Amalia ed i figli Amedeo e Maria Rosaria, l'uno ladro, l'altra ragazza-madre sulla via della prostituzione. Gennaro, sempre poco ascoltato in famiglia perché ritenuto debole e inetto, assiste con amara ma impotente disapprovazione, ai traffici di borsa nera che l'intraprendente moglie ha iniziato nella convinzione che il contrabbando sia l'unica possibilità di sopravvivenza. Lo svilupparsi della vicenda mette in evidenza due contrapposte scelte di vita ritenute valide per mantenere il diritto ad esistere: quella "vergognosa" che cerca di trarre vantaggi speculando anche sulle più profonde miserie altrui, quella invece che fa propri i valori dell'amore, della famiglia, l'onestà, la solidarietà, il rispetto della legge. Gennaro, dopo un lungo periodo di prigionia nei campi di concentramento, ritrova la sua famiglia ricca, ma moralmente priva di scru poli e devastata dalla corruzione. Smarrito e confuso dall'inquietante realtà che lo circonda, comprende che per una vera rinascita delle coscienze, è necessario aspettare la guarigione dal "grande trauma", simbolicamente rappresentata da guarigione della figlia piccola ammalata gravemente e finalmente salvata da una medicina cercata invano in cambio di qualunque prezzo e poi invece data dalla persona che aveva subito le più gravi umiliazioni da parte dell'avida Amalia. Una grande commedia, eloquente pagina di storia e maestra di vita.

MARIA ROSARIA SANGIUOLO

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