25/05/2006



 

 

 

Roma - 22 aprile 2006 - Teatro dell'Opera di Roma

Francesca Patanè (Sakuntala)

La Leggenda di Sakuntala

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Grande successo ha riscosso al Teatro dell'Opera di Roma, La Leggenda di Sakùntala, l’opera più importante di Franco Alfano, tratta da Kalidasa, e andata in scena, in un nuovo allestimento, dal 21 al 28 aprile con la Regia e la Direzione di Gianluigi Gelmetti, trasmessa in diretta da Rai Radio Tre. La prima rappresentazione fu proposta al Teatro Comunale di Bologna il 10 dicembre 1921 con titolo La Leggenda di Sakùntala. L’opera fu poi presentata come novità per Roma presso il Teatro Reale dell’Opera il 30 gennaio 1940. Direttore Tullio Serafin, regista Carlo Piccinato, scenografo Cipriano Efisio Oppo, coreografo Aurel M. Milloss. Tra i protagonisti vocali Magda Olivero, Renzo Pigni, Augusto Beuf e Giuseppe Taddei. Poiché la partitura originaria fu creduta persa durante la guerra, l’autore ne approntò una nuova versione chiamata Sakùntala e presentata con il nuovo titolo per il Teatro dell’Opera nella stagione 1951/52, sotto la direzione di Gianandrea Gavazzeni, la regia di Livio Luzzato con le medesime scene di Oppo, le coreografie furono curate da Boris Romanov con, tra gli interpreti principali, il celebre basso Giulio Neri nel ruolo di Kanva. Recentemente è stata ritrovata una partitura originaria, per cui la versione che è stata rappresentata quest'anno al Teatro dell'Opera è quella del 1921, considerata il capolavoro di Alfano.

E' un'opera densa di simbolismo, dal linguaggio attuale e dalle raffinate ricerche timbriche. E’ la storia di una tenera fanciulla la cui splendida nudità fa innamorare il leggendario re di un’India immaginifica. Una musica sontuosa, lussureggiante per una storia che avvolge e seduce. Magnifici i costumi realizzati da Anna Biagiotti. Maestro concertatore Direttore e Regista Gianluig i Gelmetti. Scene Maurizio Varamo. Coreografia Amedeo Amodio. Disegno Luci Vinicio Cheli. Interpreti principali Sakuntala (Francesca Patanè, Olga Zhuravel), Il Re (David Rendall, Ivan Momirov), Priyamvada (Elena Cassian, Mary Ann McCormick), Anusuya (Anna Rita Taliento, Claudia Farneti), Kanva (Orlin Anastassov) e Durvasas (Alessandro Guerzoni). Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera.

ATTO I
E’ l’alba. Si odono in lontananza le voci della caccia reale che si sta svolgendo nella foresta. Il re Dusyanta, inseguendo una gazzella, si allontana dal suo seguito e giunge nei pressi di un eremo di anacoreti. Gli eremiti lo supplicano di non uccidere l’animale sacro; egli lo risparmia e concede la sua protezione agli asceti, rimasti in attesa del grande veggente Kanva, loro capo da lungo tempo in pellegrinaggio. Sakùntala, allevata da quest’ultimo, custodisce il tempio aiutata da Priyàmvada e Anùsuya. Il re vedendola se ne innamora e le lascia un anello come suo pegno d’amore prima di fare ritorno a palazzo.
ATTO II
Presso l’eremo, Priyàmvada e Anùsuya, dispongono per la celebrazione del rito. Sakùntala, in attesa del re ed assorta nel pensiero di lui lontano, non apre le porte del tempio al potente Durvasas che furibondo la maledice: sarà dimenticata dal suo amato, che non la ricorderà fin quando non rivedrà l’anello che le ha donato. Kanva, tornato all’eremo, rivela a Sakùntala di essere in attesa di un figlio, le chiede di recarsi dal re ed annunciargli la notizia, accompagnata da Harita e dal Giovane Eremita.
ATTO III
Interno del palazzo reale. Il re, ottenebrato dalla maledizione, assiste a balli e cantilene. Uno scudiero gli annuncia l’arrivo degli eremiti che accompagnano una donna velata. Il re, secondo la profezia, non ricorda più nulla e non riconosce Sakùntala. Ella vorrebbe mostrargli l’anello, simbolo del loro amore, ma rendendosi conto di averlo smarrito, si ritrae angosciata. Viene condotto dalle guardie un pescatore in possesso di una gemma regale trovata nel greto di un fiume: l’anello di Sakùntala. Vedendolo, il re riacquisisce la memoria ed invoca il ritorno della fanciulla che ormai si è gettata nello stagno delle ninfe, scomparsa in una nube di fiamma. Il re è annientato dal dolore, ma da lontano la voce di Sakùntala gli annuncia il suo perdono e gli affida il figlio di un amore immortale, futuro signore del mondo.

Il nostro *VTSvideoclip*, che si riferisce alla replica del 22 aprile, sarà visibile e scaricabile solo per il tempo relativo alla presente pubblicazione mensile.

Responsabile rapporti con la stampa e relazioni pubbliche Anna Dalponte

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Le fotografie di scena sono state gentilmente concesse dal Signor Corrado Maria Falsini

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