08/11/2007



 

 

 

Roma 13 ottobre 2007 Teatro Tirso De Molina

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Uno spettacolo per ridere a più non posso!

Dopo il successo ottenuto nella scorsa stagione teatrale e dopo i tremila spettatori nella serata evento “Gran Galà della Romanità” dello scorso giugno, il teatro Tirso de Molina ha rinnovato la collaborazione con un’artista romano amatissimo dal pubblico, ultimo “alfiere” della romanità verace. Dal 13 ottobre al Teatro Tirso de Molina è in scena la nuova commedia scritta, diretta e interpretata da Alfiero Alfieri, “De cotte e de crude”, una pochade pervasa continuamente da un gioco di ammicchi, doppi sensi, gag e colpi di scena intorno all’agognato “farmaco dell’eterna giovinezza”. Ma veniamo alla trama di questo divertente spettacolo che già dalla prima rappresentazione ha registrato il tutto esaurito. Siamo a Roma negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale. La sora Delia (Lina Greco) gestisce con la figlia Marietta (Valeria Palmacci) un pensionato all’interno del quale alloggiano una contessa bigotta (Susanna Bugatti) e il sor Pantaleo (Alfiero Alfieri), un uomo in età avanzata attratto ancora dalle donne belle e giovani. Per questo motivo non accetta il fatto che, invecchiando, non riesca più ad avvicinare il gentil sesso e perciò ricorre a dei “trucchetti” per rimediare qualche attenzione almeno da Virginia (Manuela Befani), la serva della pensione la cui procacità stuzzica le sue fantasie erotiche. Come risoluzione ai suoi problemi arriva dall’America un amico medico, ex compagno di studi (interpretato da Pietro Romano) che ha portato con sé il farmaco della “giovinezza” da lui brevettato e sperimentato su se stesso con effetti miracolosi tanto da dimostrare al massimo 40 anni invece di 60. Rallegrato dall’idea, il sor Pantaleo non esita a prendere la medicina e ad offrirla anche alla contessa che dapprima scandalizzata dall’idea, ne trova poi beneficio e “giovamento”. Da quel momento in poi l’alternarsi delle gag impreviste e dei colpi di scena scatenerà una reazione a catena di comicità. Il tutto in rigoroso dialetto romanesco, ovviamente. Gli altri personaggi, e relativi interpreti, che hanno contribuito a rendere davvero tanto esilarante questa originale commedia sono: Nicola (Simone Zucca); Riccardo, fidanzato geloso di Marietta (Claudio Scarapazzi) e Conny, moglie del dottore (Rita Malizia).

Volete entrare nel vivo di alcuni momenti dello spettacolo? Un semplice click sul nostro VTSvideoWEB (durata minuti 9.57) che sarà visibile e scaricabile solo per il tempo relativo alla presente pubblicazione mensile.

Conny  e Sor Pantaleo sor Pantaleo tra Conny e il dottore

 

NOTIZIE UTILI

Note di Alfiero Alfieri
"Portare avanti il teatro dialettale romano è dura, anche perché eccezionalmente noi romani non godiamo delle massime attenzioni da parte delle istituzioni. Ma noi non ci demoralizziamo e andiamo avanti, stimolati da una fortissima richiesta da parte del pubblico, quello di ieri e, con grande gioia, anche quello di oggi. Accorrono infatti tanti giovani ai miei spettacoli, desiderosi di capire da quali origini provengono e bramosi di capire cosa può fare ognuno di loro per portare avanti la cultura e le tradizioni della nostra città. In questa nuova commedia, “De cotte e de crude”, mi sono ispirato a due maestri assoluti, Molière e Goldoni; in particolare, ho preso spunto da certe dinamiche presenti ne “La locandiera per dar vita ad uno spettacolo che possa parlare dei giorni d’oggi con un linguaggio di ieri, il romanesco. Al centro della vicenda c’è l’elisir dell’eterna giovinezza, che oggi porta il nome di Viagra e che, nella storia della letteratura e del teatro, aveva il semplice nome di “pozione per l’eterna giovinezza”. Insomma, una “gran fregnaccia”, perché invecchiare non è affatto un dramma, anzi è un’età eletta e bellissima Parola di un 65 enne, sereno e felice".

La produzione: Achille Mellini Entertainment

La Mellini Entertainment, diretta da Achille Mellini, dal 2000 produce spettacoli di grande risonanza con Giorgio Albertazzi come protagonista, avvalendosi della collaborazione di un cast organizzativo e artistico consolidato nell’ambiente teatrale. Da queste collaborazioni nasce l’impulso di mettere in scena spettacoli che abbiano dei cast inusuali i quali fanno parlare di se, come:
- “Pilato sempre”, con Albertazzi, Haber e Raz Degan nella versione dello stesso Albertazzi
- “Falstaff e le allegri comari di Windsor” con Albertazzi, Virgilio Verniz e Sandra Collodel, regia di Gigi Proietti
- “Riccardo III” con Enrico Montesano, Carla Cassola, Marina Ninchi, Fiorella Rubino, Daniele Griggio, regia di Armando Pugliese
- Macbeth con Massimo Venturiello e Mariangela D’Abbraccio
- Cirano in una versione che ha fatto discutere con Anna Mazzamauro
L’obiettivo delle sue produzioni è sempre stato quello di inserire giovani attori a contatto con i grandi nomi del teatro, favorendo la formazione di nuove compagnie come “I Picari” che continuano a riscuotere successo nelle sale romane e non solo.
Nel 2002 rileva la Gi.Ga., società avviata da Giorgio Albertazzi, che vanta il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura anche grazie alle nuove idee apportate nelle produzioni teatrali dei recenti anni.
Dall’incontro con Alfiero Alfieri avuto nel 2005, prende corpo il progetto di salvaguardia della romanità con il suo dialetto e le sue tradizioni tutte da riscoprire e da tutelare. Il successo di pubblico di questa iniziativa continua a crescere grazie alla proposta nel cartellone teatrale del Teatro Tirso de Molina, diretto da Mellini stesso, di spettacoli comici in dialetto romanesco che hanno come protagonista Alfiero Alfieri, affiancato come sempre da un cast di giovani attori.
Nel giugno 2007, Achille Mellini produce il “Gran Galà della Romanità” con Alfieri che omaggia Alberto Sordi e Aldo Fabrizi, presso il Gran Teatro di Roma registrando il tutto esaurito. Da questa esperienza ne nasce una tournèe estiva che miete successo nelle piazze del Lazio.

Il Teatro Tirso de Molina, tempio della romanità
Il teatro prende il nome dal commediografo spagnolo Tirso de Molina famoso perchè con l’opera “Il beffatore di Sevilla” inaugurò la tradizione europea del Don Giovanni. Situato nei pressi del quartiere Coppedè, uno dei più eleganti della città, il teatro vanta un ambiente caldo e confortevole per accogliere il suo pubblico e dispone di uno staff giovane e cordiale. Dall’ottobre 2006 la collaborazione intrapresa con il maestro Alfiero Alfieri ha permesso d’inaugurare una stagione, tutt’ora in corso, dedicata a Roma e alla romanità attraverso la rappresentazione di commedie che ripercorrono la tradizione e la comicità prettamente capitoline. Il tutto all’insegna del divertimento e della risata.


Informazioni per il pubblico:
Teatro “Tirso de Molina”
Via Tirso 89 (Piazza Buenos Aires)
Tel. 06.8411827 Fax 06.99938549
teatrotirsodemolina@virgilio.it
www.teatrotirsodemolina.it

UFFICIO STAMPA Teatro Tirso De Molina - Elisabetta Castiglioni elisabetta@elisabettacastiglione. com; Pier Paolo Mocci pierpaolo.mocci@gmail.com

 

 

 

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