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Attore, per meglio dire "mimo
itinerante, Andrea
Scardigli, 29 anni, dopo studi accademici
di recitazione e di doppiaggio, dal 1995 a Roma è
noto come primo mimo
di Piazza Navona.
Questa sua scelta da cosa è scaturita? Indubbiamente
sia dalla passione per un antichissimo personaggio teatrale
che sente affine alla sua personalità sia per
mantenerne desto il ricordo. Scardigli afferma d'amare
molto la comunicazione corporea in quanto la considera
un mezzo per la ricerca del silenzio e delle immagini
che parlano da sole. 
Una sua caratteristica è
l'immobilità. Me ne spiega il motivo?
Poiché da piccolo ero sempre agitato, non stavo
mai fermo, ho voluto capire l'altro aspetto dell'essere
umano, quello della sopportazione dell'immobilità,
per verificare quale effetto possono avere su di me
la noia, lo stress, l'angoscia.
Cosa ha scoperto?
Che stare fermi è per certi aspetti un gran piacere
perché mi consente una comunicazione completamente
diversa da quella derivante dal movimento.
Com'è il suo pubblico
e che tipo di contatto stabilisce?
E' diverso nel corso dei giorni o della giornata stessa,
perciò cerco sempre di stabilire l'interazione
più adeguata.
Cosa si prefigge di suscitare
nel pubblico nel momento in cui per ore rimane immobile
su una pedana?
Di far captare le diverse sfumature di cui è
ricco il momento interpretativo del mio personaggio.
Quali reazioni provoca il suo
immobilismo?
Diverse, secondo il tipo di comunicazione derivante
dalla sensazione scaturita.
Rimane sempre fermo?
Non del tutto. Può anche accadere, ad esempio,
che, secondo la circostanza, mi risvegli e faccio altri
piccoli personaggi, quindi stando immobile sempre sul
basamento, saluto o prendo in giro gli astanti o ne
stringo le mani.
I giudizi del suo pubblico
come sono?
Ho la casa piena di regali! Per alcuni sono un vero
mimo, per altri no. C'è addirittura chi pensa
che io sia un robot o addirittura un morto perché
ho le mani gelate. Stupisco ed incuriosisco in modo
diverso.
Forse perché il suo
è uno spettacolo carico di suggestione! Ne sono
influenzati più gli adulti o i bambini?
Inizialmente i più sconcertati sono i bimbi perché
rimangono impressionati da una figura dal volto bianco,
ma poi trovo sempre il modo per far sì che si
riavvicinino a me e si divertano ed in ciò l'improvvisazione
mi aiuta veramente molto!
MARIA ROSARIA SANGIUOLO