06/01/2002



 


IL RILANCIO DELL'ARTE MIMICA

Intervista ad Andrea Scardigli
Ruderi di Roma antica di Carlandi

Attore, per meglio dire "mimo itinerante, Andrea Scardigli, 29 anni, dopo studi accademici di recitazione e di doppiaggio, dal 1995 a Roma è noto come primo mimo di Piazza Navona. Questa sua scelta da cosa è scaturita? Indubbiamente sia dalla passione per un antichissimo personaggio teatrale che sente affine alla sua personalità sia per mantenerne desto il ricordo. Scardigli afferma d'amare molto la comunicazione corporea in quanto la considera un mezzo per la ricerca del silenzio e delle immagini che parlano da sole.
Una sua caratteristica è l'immobilità. Me ne spiega il motivo?
Poiché da piccolo ero sempre agitato, non stavo mai fermo, ho voluto capire l'altro aspetto dell'essere umano, quello della sopportazione dell'immobilità, per verificare quale effetto possono avere su di me la noia, lo stress, l'angoscia.
Cosa ha scoperto?
Che stare fermi è per certi aspetti un gran piacere perché mi consente una comunicazione completamente diversa da quella derivante dal movimento.
Com'è il suo pubblico e che tipo di contatto stabilisce?
E' diverso nel corso dei giorni o della giornata stessa, perciò cerco sempre di stabilire l'interazione più adeguata.
Cosa si prefigge di suscitare nel pubblico nel momento in cui per ore rimane immobile su una pedana?
Di far captare le diverse sfumature di cui è ricco il momento interpretativo del mio personaggio.
Quali reazioni provoca il suo immobilismo?
Diverse, secondo il tipo di comunicazione derivante dalla sensazione scaturita.
Rimane sempre fermo?
Non del tutto. Può anche accadere, ad esempio, che, secondo la circostanza, mi risvegli e faccio altri piccoli personaggi, quindi stando immobile sempre sul basamento, saluto o prendo in giro gli astanti o ne stringo le mani.
I giudizi del suo pubblico come sono?
Ho la casa piena di regali! Per alcuni sono un vero mimo, per altri no. C'è addirittura chi pensa che io sia un robot o addirittura un morto perché ho le mani gelate. Stupisco ed incuriosisco in modo diverso.
Forse perché il suo è uno spettacolo carico di suggestione! Ne sono influenzati più gli adulti o i bambini?
Inizialmente i più sconcertati sono i bimbi perché rimangono impressionati da una figura dal volto bianco, ma poi trovo sempre il modo per far sì che si riavvicinino a me e si divertano ed in ciò l'improvvisazione mi aiuta veramente molto!
MARIA ROSARIA SANGIUOLO

 

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