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Roma
Residenza
"Montemario"
Maggio "Uniacense"
"Arti
a confronto per la promozione della Cultura"
MOSTRA
di
Antonio
Serio
Poesia di forme e colori
incantevoli
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ROMA
-18 maggio 2002. All'interno della verde e
monumentale Residenza "Montemario",
ha preso vita e colore un pomeriggio "salveminiano"
e romano dedicato all'incontro-fusione del maggio uniacense
dal titolo: "Arti a confronto
per la promozione della Cultura". Progetto
ambizioso, per molti ambitissimo, ben strutturato ed articolato
e capace, forse unico nel suo genere, di coagulare molteplici
potenzialità ancora inespresse, inesprimibili in
senso assoluto, d'energie artistico-culturali. Progetto
in fieri, under construction, e per ciò stesso
meritevole ed umanisticamente davvero particolare, nel
sonnecchiante panorama italiano. Così l'abbiamo
"letto", così la nostra modesta, passatecelo,
acuta impressione! Tocca a me, curiosamente e piacevolmente,
l'impatto con l'uomo e l'artista Antonio
Serio. Le sue opere erano esposte, quale magica,
originale, ridente cornice d'esuberanza cromatica, lungo
il corridoio antistante la sala Congressi dove un folto
e qualificato gruppo di donne e uomini d'Arte avrebbero
tenuto l'attesa conferenza e che poi sarebbero stati presentati,
in parte, anche dal nostro Direttore Responsabile, Maria
Rosaria Sangiuolo. Confesso
ai nostri lettori che, arrivato con largo anticipo sul
luogo e certo non del solito buon umore, la vista di quei
dipinti mi ha come rapito d'un salutare, arcano incanto.
Sul soffice blu della moquette, calpestato avanti e indietro,
alla ricerca del segreto celato ai miei occhi: si tratta
forse di un forte, dualistico senso umano che all'artista
idealmente m'unisce? Di certo nel tratto pittorico di
Serio v'è un forte potere evocativo, suggestivo
e proiettivo: è il delicato, modernissimo invito
all'osmosi catartica, al ricongiungimento, positivo ed
istintivamente solare (pur in presenza di mitigate ombre
lunari), verso quelle forze naturali che in ultima analisi
rappresentano l'origine misteriosa delle nostre consistenze
cosmiche. L'artista non dipinge rarefatte sfere esoteriche,
non "confessa" di preferire tra i suoi predecessori
nomi quali un Munch, uno Chagall, un Matisse, un Morandi
o Van Gogh, ma ci lascia intuire come ogni suo tratto
espressivo sia stato vissuto ed elaborato profondamente,
orgogliosamente nel riuscito tentativo di riempire una
tela, bianca ma mai "vuota", attraverso l'emissione
dai suoi occhi di raggi pulsanti che guidano una mano
sensibilissima. Oserei definirlo, semmai le parole servissero,
l'uomo che dipinge con la forza
di uno sguardo! In
lui l'abbandono dal tecnicismo manieristico e dal "così
fan tutti" è progressivo e fruttuosamente
meditato; in lui lo strumento artistico-pittorico viene,
per così dire, piegato all'esigenza di rappresentarsi
in quella coloratissima e armonica fusione col suo spazio
vitale. Egli vorrebbe vivere quello spazio anche al di
fuori della sua immensa Arte: una volontà misurabile
dai suoi colori! Mentre, al contempo, le forme disegnate,
come il ragno che abbozza la sua ragnatela, assolvono
al compito di destare attenzione verso questo intimo messaggio
d'amore: conoscere sé stessi per vivere meglio
e, perché no, per illudersi di superare a tratti
quell'enigma doloroso chiamato morte. Mi auguro sinceramente
che quei colori non abbiano mai a spengersi! Per ora,
relativisticamente, Serio fa "vincere" la vita
sulla morte, ma solo a condizione di mai dimenticare gli
Dei e i Miti da cui discendiamo: destrutturare
la biblioteca del sapere universale, semplificare senza
equivoche banalizzazioni le memorie cosmiche fin qui avidamente
accumulate dal genere umano per non escludere nessuno
dal Vero Sapere, per vivere meglio appunto. Puntuali e
precise, in chi mi ha preceduto nella "critica"
al nostro autore, sono le espressioni quali mitologia
cosmica, nuovo mondo, messaggi dall'infinito, umanesimo
e modernità, senso umano e mito del sentimento.
Ho avuto l'onore di sedere vicino a Serio, di scambiare
con lui battute e di approfittare dell'aroma di un buon
caffè per comprendere meglio il perché di
quell'umanità che sprigiona dalle sue opere, Resta
in me la convinzione che poco o nulla possa esprimersi
artisticamente senza un'intima, personale dimensione dell'Essere.
Privi della tensione verso la dolorosa ricerca dell'Infinito,
pochi uomini solitari rimangono a raccontarci Verità
sfuggenti come il vento.
QUIRINO MARTELLINI
Brevi cenni biografici
Antonio Serio, nato a Vietri
sul Mare, vive tuttora a Marina di Vietri(Salerno).
E' stato insignito del premio "Rosa
d'Oro"per la ricerca artistica insieme a
Piero Angela per la ricerca scientifica
Tel.089761099
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