Il 22 giugno 2002, alle ore
11 di una giornata già rovente sul piano climatico,
ha avuto luogo presso la storica Sala
del Braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro (Vaticano),
l'attesissima Mostra Collettiva
di Pittura dall'attuale, promettente titolo
"L'uomo e la sua dimensione
religiosa in in Europa" con la partecipazione
delle Accademie delle Belle Arti d'Europa. Alla presenza
di Mons. Attilio Nicora,
degli Affari Giuridici della C.E.I., che ha pronunciato
il discorso inaugurale d'apertura dell'Evento Culturale,
abbiamo riconosciuto autorità politiche italiane
e straniere come l'On. Leopoldo Elia e consorte e l'attivissimo
diplomatico, Ambasciatore della Repubblica Slovacca
presso la Santa Sede, Mariàn
Servàtka. La rilevanza dell'evento
è stata poi sottolineata sia dagli "istituzionali"
patrocinii della Regione Lazio,
della Provincia e
del Comune di Roma,
sia dalle lodevoli collaborazioni con i diversi "sponsor"
privati quali l'Intesa-Bci,
le Poste Italiane,
la Obiettivo Lavoro,
la Redek, la
Jumbo Tours e la Chiropro
Italia. La manifestazione s'inserisce nel
quadro assai più ampio della mobilitazione della
F.U.C.E. (Federazione
delle Università Cattoliche d'Europa) in particolare,
sui temi della nascente Costituzione Europea e del contributo
riflessivo ed autorevole che essa potrà dare
ai lavori della Convenzione per la Carta dei diritti
dei cittadini europei. L'artista
Angelarita D'Andrea
ha proposto un suo lavoro di straordinaria bellezza
estetico-religiosa: è sintesi di colori lucenti
e di forme che sembrano partire dallo studio architettonico
per la realizzazione di una moderna Chiesa. Affascina
il rilievo cromatico della Croce cristica obliqua. Costantino
Baldino ha sottolineato, col suo dipinto,
lo sforzo complesso, quasi titanico, della Chiesa attuale
e dell'Uomo moderno nel dialogo con le molteplici anime
del sentire religioso Il vortice turbinante di Antonio
Bruno, con i suoi colori dalle sfumature
solari e con la sua apparente dinamicità caotica,
c' invita a riflettere sul senso profondo dell'illuminazione
spirituale e dell'incontro col Sacro poiché,
è scritto, che per diverse Vie avviene l'incontro
con Dio! Nel dipinto di Bugadze
Giorgi scorgiamo il forte potere evocativo
delle arti figurative quando in primo piano si rappresentano
figure semi-umane ed umane in contrasto, solo cromaticamente,
ma dialoganti fra loro. L'atto di fede nella preghiera
della donna vestita di nero (ma potrebbe esser qualsiasi
altra creatura di Dio) non sarebbe sufficiente se a
"risvegliarla" e a condurla al suo prossimo
non vi fosse quel confortante messaggero cristico, venuto
da altre dimensioni, e rappresentato dal bianco quale
simbolo di purezza e d'Amore sconfinato. Sullo sfondo,
appena nascosti, uomini di diverse provenienze sembrano
dialogare su un futuro migliore. Ancora in primo piano,
per l'acuta artista Teresa
Marasca, il simbolico, eterno e misterioso
contrasto tra fisico e metafisico. Potrebbe, il nostro
DNA, contenere segnali (di ardua decifrazione!) che
fanno dell'uomo l'essere tendente al divino che conosciamo.
Nell'eccellente opera di Giovanni
Scagnoli v'è il tentativo di interrogarsi
sulla fusione misteriosa, quasi cristallizzata, degli
opposti elementi che relativisticamente originano vita
terrestre. Sensibilissima è pure la mano di Maria
Anna Nagy che rappresenta non solo il classico
tema mariano (caro a Giovanni Paolo II), ma anche il
delicato, specialissimo rapporto tra Madre e Figlio.
Giocando col suo etereo, vaporoso tratto pittorico,
Erminia Mitrano rileva
lo sfuggente, enigmatico rapporto tra Dio e l'uomo,
sua Creatura prediletta: v'è una certa equivalenza
col rapporto del "così
in cielo, così in terra". Un
simbolismo
altrettanto sottile e sperimentato è usato con
acuto ingegno dal nostro Antonio
D'Acchille
che prova, con la sua graziosa fanciulla appena velata,
ad interrogarsi sul senso profondo della Conoscenza.
Il vero, continuo miracolo della vita risiederebbe nella
Saggezza, nel tentativo di comprendere ed amare il nostro
prossimo come ameremmo noi stessi. La veduta aerea di
Virgilio Tozzi
introduce alla dimensione subconscio-onirica che pure
non è mai priva di riferimenti spirituali. Animiche
presenze sono lì volteggianti a sorvegliare i
nostri pensieri spingendo verso l'Alto lo sviluppo evolutivo
umano. Slogan struggente e "retrò"
(solo nel suo formalismo storico-fotografico) quello
di
Caterina Arcuri che invita con forza al "no
alla morte dell'innocenza". Quanta attualità
nella frase "gli ultimi saranno i primi"!
Quanto dolore inflitto alla Dignità umana! Mirabile
pure il riferimento simbolico alla barbarie compiuta
ai danni di tante memorie nella II Guerra Mondiale.
Ragguardevole lo sforzo artistico di Stefano
Lo Presti nell'immaginare i Luoghi Sacri
del mondo penetrati da un fascio luminescente per opera
dello Spirito Santo. Il sacrificio del Cristo ed il
mistero della sua Resurrezione è il tema scelto
da Ivan Konos,
evidente frutto di intensa riflessione sulle diverse
morti possibili. Eric Aman
ed i suoi rilievi argentati ripropongono
Cristo in croce che toglie i peccati del mondo e che
chiede al Padre di perdonare coloro che non sanno quello
che fanno. In basso, un teschio a ricordarci Colui che
ha vinto sulla Morte. Nestore
Bernardi propone un viso del Cristo sanguinante.
Un Sepolcro all'interno di un Tempio costruito secondo
principi ordinativi ideali e quasi assoluti nel loro
rigore costruttivo? Lo chiediamo a
Giuseppe Modica. Notevole è senza
dubbio l'irrequietezza pittorica di
Kristin Holder.
Janas Kazlauskas spera
nel suo angelo piumato dalle umane sembianze. Siamo
certi che sarà un costruttore di pace fra i popoli
nell'ottica dell'insondabile disegno di Dio. Concetto
Pozzati ci riporta all'idea di una multietnicità
e multiculturalità già presenti e vivi,
pur tra mille contrasti, nel seno della Chiesa bimillenaristica.
Aneta Rinaldi opera una suddivisione del
suo dipinto in quattro parti attraverso l'innesto evocativo
della Croce di Cristo che dà senso e colore al
Creato sullo sfondo. Stano
Dusìk vorrebbe esprimere l'idea dell'uomo
immerso nell'atto contemplativo. Una Chiesa rimane aperta
a tutti ed un'Arca di Noè sarà pronta
nel momento del Giudizio Universale? Per Rita
Tondo l'incontro tra i popoli può
avvenire soprattutto attraverso la conoscenza precisa
delle diverse identità religiose e culturali.
Per l'eclettico Carlo Giuliano
l'uovo in primo piano rappresenta la vera
conoscenza che non è priva di spine potenzialmente
dolorose per il profano senza Fede. Anche Rino
Squillante ci invita alla Comunione tra i
popoli con quel suo dipinto promanante luce, gioia e
fiducia. Le due persone dal tratto realistico e speranzoso
di Elena Ribero
ci ricordano l'importanza della generosità e
dell'attaccamento ai valori della tradizione. Già
ammirato in altre occasioni, Tomas
Lamb dispone di mezzi tecnici e di ispirazione
artistica da vendere. L'opera esposta in questa mostra
è un volto umano attraverso la cui distorsione
espressiva intravediamo il senso di dolente coscienza
circa la vita con le sue ombre e le sue luci.
Concettualmente
preziosissimo l'apporto di L
'Udmila Cvengrosovà col suo sofisticato
intreccio geometrico. Volte architettoniche sorreggenti
la Fede sono espresse nell'opera di
Edith Maria. Si direbbe una Cattedrale rocciosa
a sostegno della Santa Croce quella di Gertrud
Welz che lodiamo per le preziose sfumature
cromatiche che rendono l'opera un piccolo capolavoro
d'arte sacra dal forte impatto evocativo. Ricorre ancora
il tema della crocifissione nel bravissimo
Borbèly Zsolt. Effettivamente ogni
cristiano rimane colpito dall'Umanità e dall'Amore
profondi per l'uomo di Nostro Signore Gesù Cristo
nell'atto estremo della morte fisica. Preludio per lui
di vita eterna e per i ladroni di remissione dai peccati.
"Chi è senza peccato scagli la prima pietra…"!
Delicato è il riferimento al mondo animale di
Emilia Nadal col
suo elemento marino che fa da riflesso ad un'ambientazione
metafisicamente suggestiva. Essere guerrieri di Dio
o solo messaggeri di pace è l'indicazione di
Antonio Cantafora.
Mentre Andy Devane
riscopre l'immensa arte di un grande del passato con
gli indici di due mani protesi nel reciproco atto di
conoscenza. Anna Maria Fardelli
esprime, con le sue amabili coloriture, il
senso profondo del sentimento religioso nella storia
umana. Rocco Pangaro,
col suo quadrato spoglio ma mai vuoto, ricerca una sintesi
filosofica tra il relativo e l'assoluto. Sorprendente
e bravissima la nostra Natalia
Tsarkova che si avvale di una notevole sintesi
pittorica dalle evidenti influenze iconografiche "ortodosse"
e di una profonda conoscenza teologica. Un altare velato
ospita la spada della "Giustizia dormiente"
appoggiata sui sacri libri della Fede dei quali quello
aperto sembrerebbe pervadere l'opera di un arcano mistero.
Natalia scorge nelle origini del primo cristianesimo
il segreto di una continuità storica, mai del
tutto interrotta, tra le varie dimensioni religiose
europee. Toni Pecoraro
esalta la centralità della Chiesa di Roma che
nella fase storica attuale si sforza di costruire solidi
ponti per una "internazionale" delle Confessioni.
Anche per Michele De Luca
verrà il giorno di un Uomo pacificato con tutti
i suoi fratelli. Fiabesco e quasi romantico il nostro
Salvo Russo che
stilizza uno strambo complesso architettonico. Complessa
ed originale, inoltre, la velatura di Lila
Iatrulli . Ricordiamo ancora di ammirare
le opere di altri autori non meno importanti: Nunzio
Solendo, Pedro Cana, Volo Andrea, Scotto Giuseppe, Indaco
Enzo, Roosvalt Mari, Roosvalt Uno, Sillak Lauri e Orti
Enzo.
QUIRINO MARTELLINI
Note- La mostra si svolge dal 22 giugno al 5 luglio
dalle ore 9-12 e dalle 15-18