24/01/2003



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Roma 28 novembre 2002 - 2 marzo 2003

Grande Mostra Antologica di Palazzo Venezia

Giacomo Manzù
Ritratto di Francesca Blanc-1941-Musei Vaticani-Città del Vaticano-
Giulio e Miletoin carrozza -1966-Museo d'Arte Moderna e Contemporanea-Bergamo
Grande ritratto del Cardinale Giacomo Lercaro-1953-Bronzo-Basilica di S.Petronio-Bologna
Busto di Inge-1964/80-bronzo-Collezione Inge Manzù-Ardea

 

Grande streptease-1967 Collezione Manzù-ArdeaPromossa dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, co-promossa da Banca IntesaBci, Gioco del Lotto-Lottomatica, hanno inaugurato già dal 28 novembre 2002 presso la sede del Palazzo di Venezia a Roma, un'ampia retrospettiva dedicata al grande scultore italiano Giacomo Manzù, scomparso nel gennaio 1991. Nel 1966, presso gli stessi saloni, una memorabile retrospettiva ricordava Marino Marini, che con Manzù d Arturo Marini rappresentava le tre M della Rinascenza della scultura italiana targata ventesimo secolo. La mostra, posta sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica e promossa da un Comitato d'altissimo livello presieduto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Onorevole Gianni Letta, è curata dal Soprintendente, Claudio Strinati e allestita da Livia Velani. Per chi poco lo conosce, Manzù fu un grande sperimentatore delle diverse tecniche antiche come l'encausto, l'intarsio, il bassorilievo "stiacciato", Dormienteil cesello, lo sbalzo, la fusione a cera perduta e la doratura a mercurio, nonché delle più moderne espressioni artistiche, come l'incisione nel cristallo, la creta, lo stucco, l'intaglio in ebano, l'acquaforte unita all'acquatinta. L'insieme delle opere esposte rappresenta uno dei nuclei più interessanti della sua produzione comprendendo una settantina di sculture ed altrettante pitture e grafiche che, Grandi Amanti-1966-Collezione Manzù-Ardeaaccanto alla sua fama di scultore, lo celebrano pittore, disegnatore e incisore eccelso. Questi capolavori provengono da importanti collezioni private e dai più notevoli musei italiani e stranieri, come il Museo Ludwig di Colonia, il Guggenheim Museum di New York, l'Accademia Carrara di Bergamo ed il Museo Brera di Milano. Di Manzù è apprezzato specialmente, il messaggio cristiano cui egli ha conferito alto valore artistico. Si va dagli esordi con forme "primitive", alle testine in cera e in bronzo di "sfumato" medardiano, all'impegno sociale nelle famose formelle delle Crocifissioni del 1939, in cui l'iconografia del sacrificio di Cristo esprime la protesta contro la guerra e diviene l'emblema contro ogni tipo di violenza. La sua produzione religiosa è nota in tutto il mondo: per i Cardinali e per l'esecuzione della porta nella Basilica di San Pietro, che gli consentì di stringere un rapporto profondo col Papa Giovanni XXIII suo conterraneo bergamasco. La poetica di Manzù, oltre all'aspetto morale e cristiano, è ricca d'altri motivi ispirati alla sua vita d'artista d'uomo. I sentimenti più intimi sono espressi nei temi che si snodano nel tempo: "Pittore con modella", gli "Amanti", il "Passo di danza", la "Donna distesa", il gioco dei bambini legato all'amore per la natura. I frutti della terra, esaltati nel tema della "Sedia" che Gombrich definì "il primo esempio di natura morta in scultura…" (1971), ritornano nell'opera "fiasella" caravaggesca intitolata "Divertimento" (cestino con frutta) degli anni Ottanta. Particolare cura è rivolta nel ripercorrere tutto l'arco dell'attività artistica di Manzù, al lento sbocciare della propria poetica personale, dai suoi esordi nel 1929, fino a tutti gli anni Quaranta, culminati col Gran Premio per la Scultura nella Biennale di Venezia del 1948 in ex equo con Henry Moore. Fino agli anni Ottanta quando, con un'ultima opera, "La Pace", inaugurata nel 1989 nella sede dell'ONU, a New York, plasmò un bronzo dorato alto più di sette metri raffigurante una madre con bambino. Mostra nella mostra è la sala riservata alle opere di Manzù acquisite dalla Provincia di Bergamo in onore del Maestro nato in quel territorio.


QUIRINO MARTELLINI

Ragazza in poltrona-ebano-1975 David- 1939-bronzo-Collezione privata

 

 

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