12/04/2004



VTSERVICE.IT segnalato da

 


 

Roma Complesso del Vittoriano 13 marzo / 27 giugno 2004

PAUL KLEE

Paesaggio on bandiere

Poeta del Colore

Paul Klee è forse l’artista del XX Secolo che più d’ogni altro può fregiarsi del titolo di maestro. Ma’estro: il più forte, colui che sa, poiché Klee non soltanto è stato uno dei più grandi pittori del ‘900, ma con il suo sapere ha formato intere generazioni di artisti. Paul Klee nasce il 18 dicembre 1879 a Munchenbuchsee (Svizzera). Suo padre era un insegnante di musica tedesco, e fu lui ad avviarlo allo studio del violino. Klee lo imparò talmente bene che già nel 1902 fu ingaggiato come musicista da camera al Berner Stadtorchester e come pianista, accompagnò Lily Stumpf, la donna che nel 1906 sposò e dalla quale ebbe l’unico figlio Felix. Però per Klee, l’arte che più lo coinvolse e sentì sua, fu la pittura. Era un genio nato per il disegno e il colore, anche se lui, sullo spirito del tempo, avrebbe voluto un’unificazione delle arti, così da potersi esprimere compiutamente: in pittura, musica e poesia. F u quindi, proprio il teatro, luogo d’incontro dove s’intrecciano immagine, linguaggio, musica a divenire una delle più importanti tematiche dei suoi quadri e se non fece teatro in senso professionale vero e proprio, lo enucleò nelle marionette e negli sfondi scenografici dipinti (autentiche opere d’arte) per far divertire suo figlio Felix. “Gli anni dal 1911 al 1914 rappresentarono, per così dire, l’ingresso di Paul Klee nella storia dell’arte europea.” Risale, infatti a quegli anni la sua conoscenza con August Macke a Vasilij Kandiskij e il suo avvicinamento al gruppo artistico Cavaliere Azzurro, fondato a Monaco da Kandiskij e Franz Maec. Klee parteciperà a quasi tutte le esposizioni del gruppo e lo farà con una serie di disegni bellicosi che Paesaggio nel  desertonel 1913, sono legati, molto probabilmente, ai forti conflitti provocati dalla comparsa degli artisti d’avanguardia nei circoli artistici. Kandiskij fu senz’altro uno dei maestri ai quali guardò Klee e dal quale prese gran parte della sua originale visione, non fosse altro l’astrazione della forma e la distorsione del paesaggio, ma fu dall’incontro con Delaunay, che nacquero le intuizioni coloristiche base del suo insegnamento alla Staatliches Bauhaus. Voluta dall’architetto Walter Gropius, la scuola del Bauhaus, (oggi unanimemente riconosciuta come l’esperienza più interessante di arte e pedagogia dell’inizio del Secolo scorso), ha in Klee, un incomparabile pedagogo e artista. Con il suo magistero fu un grande elaboratore di un’arte pittorica e grafica d’eccellente pregnanza e raffinatezza. Gli anni del Bauhaus contribuiranno a un ulteriore riconoscimento pubblico dell’artista e la sua fama si estenderà fino negli Stati Uniti divenuti, nel frattempo, il suo maggiore mercato. Al Bauhaus Klee insegnerà fino al 21 aprile del 1933 quando i nazisti chiusero la scuola, perché ricettacolo e covo d’arte degenerata, sospenderanno l’artista dall’insegnamento, perquisiranno la sua casa e lo costringeranno a rifugiarsi, con la moglie Lily, a Berna. Nella capitale elvetica Klee abiterà, in un primo tempo, nell’appartamento della madre (Svizzera di nascita e dove da giovane aveva disegnato alcune vedute della città) per poi trasferirsi, in un appartamentino d’affitto, dove nel 1940 per sclerodermia e sclerosi progressiva, morrà. In questa mostra del Vittoriano sono allineati più di un centinaio di opere tra i diversi periodi creativi dell’artista e seppure, mancano capolavori come: Remebrance of Garden; The Golden Fish; il notissimo Head of a Man; Insula Dulcamara; Themple Gardens (del 1920 conservato al Metropolitan Museum di N.Y.) eccetera, (ma si sa i prestiti sono concessi dai Musei che li hanno con molta ritrosia), la panoramica è abbastanza esaustiva. L’avvicinamento del pubblico all’opera del maestro è proficuo e risponde appieno a quel ruolo didattico che ogni mostra dovrebbe avere come intento.

PIERLUIGI ALBERTONI

 

Politica-Cultura

© 2001 - 2004 vtservice.it - tutti i diritti riservati.

Società-Arte