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Sabato
8 settembre si è tenuta presso l'hotel Capital
di Roma la prima edizione della Fantasy
Topgirl Promotion, subito ribattezzata "Miss
Africa in Italy 2001". Non si è
trattato solo di un concorso di bellezza. Innanzi tutto
perché la ricca agenda del programma ha previsto
diverse sfilate per le ventidue bellezze partecipanti
(di età compresa tra i sedici e i venticinque
anni), provenienti da diversi paesi: se la nazione più
rappresentata è stata la Nigeria, le ragazze
erano originarie anche di Capo Verde, Liberia, Uganda,
Congo, Somalia, Etiopia, Kenya. Le concorrenti sono
apparse prima negli abiti tradizionali dei propri paesi,
poi in vestiti occidentali, quindi in costume da bagno.
Successivamente hanno avuto la possibilità di
mostrare i propri talenti: c'è chi si è
esibita in canti e balli folkloristici e chi ha preferito
numeri di ballo commerciale, raccontare barzellette
ecc. Nel corso delle sfilate alle ragazze sono state
fatte domande di attualità e politica sia italiana
che africana per saggiare anche la loro cultura e preparazione.
Colonna sonora della kermesse internazionale sono stati
dei gruppi etnici come Steve Emejuru & Umu Afica
Group Stand-up Comedian. Molto apprezzata l'esibizione
di alcuni elementi del coro gospel di Roma. Tra una
performance e l'altra è stata prevista anche
la creazione in diretta di un quadro dipinto dal pittore
italiano Gaetano, che la giuria ha deciso di regalare
al giornalista Idris. Madrina della serata è
stata Marcia Sedoc, soubrette di Renzo Arbore ai tempi
del "cacao meravigliao" ed ora stabilmente
inserita nel mondo dello spettacolo italiano. Nativa
di una ex colonia dei Paesi Bassi in Sud America, Marcia
è cittadina olandese ma di chiare origini africane.
Dunque evento culturale,
ancor prima che semplice competizione per il debutto
nello show business. Soprattutto per il clima festoso,
di gioiosa partecipazione che subito ha contagiato un
po' tutti: concorrenti, organizzatori, ospiti bianchi
e neri. Lontani dal clima teso che a volte si respira
nei concorsi, gli intervenuti hanno assistito ad una
esperienza rilassante e talvolta ironica, come la pre-sfilata
d'esordio i cui partecipanti sono stati due simpaticissime
ma non certo entusiasmanti ragazze ed un ragazzone travestito
da donna. Sdrammatizzata fin da subito, la serata è
poi proseguita a lungo (la cena è stata offerta
all'una di notte) con l'elezione della miss alle due
e quaranta antimeridiane!
La
manifestazione è stata ideata un anno fa da una
intraprendente coppia di nigeriani residenti a Roma,
il dott. Alexander Ugo Ojinkeya e la signora Angie Chude,
stilista e parrucchiera. Come hanno spiegato i due ideatori
nel corso della conferenza stampa che ha preceduto l'evento,
gli obiettivi che si sono preposti si possono sintetizzare
in sei punti: un appello all'unità e alla pace
di tutti gli africani emigrati dal loro continente;
emancipare le donne africane; accrescere la consapevolezza
della propria cultura fra gli africani; promuovere l'immagine
della donna africana conosciuta come grande lavoratrice,
onesta e diligente; aiutare la crescita dei talenti,
per esempio nel campo della moda; aiutare la piena integrazione
delle donne africane nella cultura italiana. Al di là
di questi punti programmatici, esiste naturalmente un
ben più importante obiettivo che li comprende
tutti, per il raggiungimento del quale eventi come miss
Africa possono portare solo un piccolo contributo, ma
contemporaneamente indicano una via percorribile ora
ed in seguito: sconfiggere
il razzismo degli italiani verso gli africani
e degli africani tra di loro. Esistono infatti molti
problemi di convivenza tra le diverse etnie, ancorché
tra le diverse nazionalità di provenienza degli
immigrati di colore. Così un processo di integrazione
nella società italiana, che passi attraverso
eventi simbolici come questa serata, potrebbe fornire
degli strumenti per la coabitazione pacifica non solo
nel Vecchio Continente ma, perché no, nello stesso
continente africano.
Non
è stato facile, assicurano gli organizzatori,
progettare e mettere in atto la prima edizione di Miss
Africa in Italia. Le difficoltà hanno spaziato
dal reperimento di fondi e sponsor al convincere le
ragazze che si trattava di un vero e proprio concorso
di bellezza e che non avrebbero dovuto spogliarsi o
qualcosa d'altro. Grazie alla tenacia degli inventori
si sono però mobilitate le ambasciate di vari
paesi d'Africa, in particolar modo quella nigeriana
(molti gli esponenti politici nigeriani presenti alla
manifestazione, a cominciare dall'ambasciatore). Non
saremmo obiettivi se affermassimo che l'organizzazione
è stata priva di pecche; basti pensare che un
vera e propria scaletta temporale degli avvenimenti
non c'era. Tuttavia l'evento è riuscito anche
per il suo carattere ufficiale ma non ufficioso. Inoltre
è risultata azzeccata la collocazione temporale:
in contemporanea con Miss Italia, con cui non avrebbe
potuto in ogni caso concorrere, ma solo giovarsene per
l'attualità e a pochi giorni di distanza dalla
Shalom Cap, triangolare
di calcio organizzato dal presidente della Lazio Cragnotti.
Al torneo hanno partecipato, oltre alla formazione capitolina,
il Maccabi di Haifa e le Mimosas della Costa d'Avorio.
Mentre le squadre si affrontavano all'insegna dello
slogan "un calcio al razzismo" sugli spalti
veniva annunciato il concorso.
Un'ultima
cosa. Prima classificata è risultata miss
Sandra, Congo. Ha vinto un'automobile, un
biglietto aereo della compagnia Air Afrique e, cosa
più importante per il suo futuro, un contratto
per uno spot pubblicitario della Sperlari. Ma la notizia
più importante è che tutte le ragazze
che hanno partecipato, tutte le comunità africane
in Italia, in fondo, hanno vinto qualcosa.
PAOLO AMADIO