18/09/2001



 


MISS AFRICA IN ITALIA:
Un concorso di bellezza multietnica

Sabato 8 settembre si è tenuta presso l'hotel Capital di Roma la prima edizione della Fantasy Topgirl Promotion, subito ribattezzata "Miss Africa in Italy 2001". Non si è trattato solo di un concorso di bellezza. Innanzi tutto perché la ricca agenda del programma ha previsto diverse sfilate per le ventidue bellezze partecipanti (di età compresa tra i sedici e i venticinque anni), provenienti da diversi paesi: se la nazione più rappresentata è stata la Nigeria, le ragazze erano originarie anche di Capo Verde, Liberia, Uganda, Congo, Somalia, Etiopia, Kenya. Le concorrenti sono apparse prima negli abiti tradizionali dei propri paesi, poi in vestiti occidentali, quindi in costume da bagno. Successivamente hanno avuto la possibilità di mostrare i propri talenti: c'è chi si è esibita in canti e balli folkloristici e chi ha preferito numeri di ballo commerciale, raccontare barzellette ecc. Nel corso delle sfilate alle ragazze sono state fatte domande di attualità e politica sia italiana che africana per saggiare anche la loro cultura e preparazione. Colonna sonora della kermesse internazionale sono stati dei gruppi etnici come Steve Emejuru & Umu Afica Group Stand-up Comedian. Molto apprezzata l'esibizione di alcuni elementi del coro gospel di Roma. Tra una performance e l'altra è stata prevista anche la creazione in diretta di un quadro dipinto dal pittore italiano Gaetano, che la giuria ha deciso di regalare al giornalista Idris. Madrina della serata è stata Marcia Sedoc, soubrette di Renzo Arbore ai tempi del "cacao meravigliao" ed ora stabilmente inserita nel mondo dello spettacolo italiano. Nativa di una ex colonia dei Paesi Bassi in Sud America, Marcia è cittadina olandese ma di chiare origini africane. Dunque evento culturale, ancor prima che semplice competizione per il debutto nello show business. Soprattutto per il clima festoso, di gioiosa partecipazione che subito ha contagiato un po' tutti: concorrenti, organizzatori, ospiti bianchi e neri. Lontani dal clima teso che a volte si respira nei concorsi, gli intervenuti hanno assistito ad una esperienza rilassante e talvolta ironica, come la pre-sfilata d'esordio i cui partecipanti sono stati due simpaticissime ma non certo entusiasmanti ragazze ed un ragazzone travestito da donna. Sdrammatizzata fin da subito, la serata è poi proseguita a lungo (la cena è stata offerta all'una di notte) con l'elezione della miss alle due e quaranta antimeridiane!

La manifestazione è stata ideata un anno fa da una intraprendente coppia di nigeriani residenti a Roma, il dott. Alexander Ugo Ojinkeya e la signora Angie Chude, stilista e parrucchiera. Come hanno spiegato i due ideatori nel corso della conferenza stampa che ha preceduto l'evento, gli obiettivi che si sono preposti si possono sintetizzare in sei punti: un appello all'unità e alla pace di tutti gli africani emigrati dal loro continente; emancipare le donne africane; accrescere la consapevolezza della propria cultura fra gli africani; promuovere l'immagine della donna africana conosciuta come grande lavoratrice, onesta e diligente; aiutare la crescita dei talenti, per esempio nel campo della moda; aiutare la piena integrazione delle donne africane nella cultura italiana. Al di là di questi punti programmatici, esiste naturalmente un ben più importante obiettivo che li comprende tutti, per il raggiungimento del quale eventi come miss Africa possono portare solo un piccolo contributo, ma contemporaneamente indicano una via percorribile ora ed in seguito: sconfiggere il razzismo degli italiani verso gli africani e degli africani tra di loro. Esistono infatti molti problemi di convivenza tra le diverse etnie, ancorché tra le diverse nazionalità di provenienza degli immigrati di colore. Così un processo di integrazione nella società italiana, che passi attraverso eventi simbolici come questa serata, potrebbe fornire degli strumenti per la coabitazione pacifica non solo nel Vecchio Continente ma, perché no, nello stesso continente africano.

Non è stato facile, assicurano gli organizzatori, progettare e mettere in atto la prima edizione di Miss Africa in Italia. Le difficoltà hanno spaziato dal reperimento di fondi e sponsor al convincere le ragazze che si trattava di un vero e proprio concorso di bellezza e che non avrebbero dovuto spogliarsi o qualcosa d'altro. Grazie alla tenacia degli inventori si sono però mobilitate le ambasciate di vari paesi d'Africa, in particolar modo quella nigeriana (molti gli esponenti politici nigeriani presenti alla manifestazione, a cominciare dall'ambasciatore). Non saremmo obiettivi se affermassimo che l'organizzazione è stata priva di pecche; basti pensare che un vera e propria scaletta temporale degli avvenimenti non c'era. Tuttavia l'evento è riuscito anche per il suo carattere ufficiale ma non ufficioso. Inoltre è risultata azzeccata la collocazione temporale: in contemporanea con Miss Italia, con cui non avrebbe potuto in ogni caso concorrere, ma solo giovarsene per l'attualità e a pochi giorni di distanza dalla Shalom Cap, triangolare di calcio organizzato dal presidente della Lazio Cragnotti. Al torneo hanno partecipato, oltre alla formazione capitolina, il Maccabi di Haifa e le Mimosas della Costa d'Avorio. Mentre le squadre si affrontavano all'insegna dello slogan "un calcio al razzismo" sugli spalti veniva annunciato il concorso.

Un'ultima cosa. Prima classificata è risultata miss Sandra, Congo. Ha vinto un'automobile, un biglietto aereo della compagnia Air Afrique e, cosa più importante per il suo futuro, un contratto per uno spot pubblicitario della Sperlari. Ma la notizia più importante è che tutte le ragazze che hanno partecipato, tutte le comunità africane in Italia, in fondo, hanno vinto qualcosa.


PAOLO AMADIO


 

Politica-Cultura

© 2001, 2002 vtservice.it - tutti i diritti riservati.

Società-Arte