18
Gennaio 2002: una data
"storicamente indimenticabile"
per tutti i fedeli della Real
Casa, nobili e borghesi, che si sono dati
appuntamento a Roma in
Campidoglio, nella
sala Protomoteca, ed erano davvero in tantissimi,
per celebrare il
primo millennio della dinastia sabauda.
Un Convegno solenne
che è iniziato con l'inno
di Mameli e la Marcia
Reale ed è durato circa tre ore durante
le quali dieci relatori
hanno ricordato, attraverso i loro discorsi, sempre
accompagnati da ovazioni ed applausi, talora da grida
di "Viva il Re",
i nomi di Re e Regine protagonisti della storia passata
e recente di Casa Savoia.
In particolare il Cap.Vascello Cav. Dr. Ugo
D'Atri ha parlato di Roma
capitale, del Re
Vittorio Emanuele II e della fondazione dell'INGORTP.
L'On.Co. Ludovico Boetti Villanis,
Vicepresidente IRCS
si è soffermato
sul ruolo dei
Savoia condottieri.
Ennio Reggiani, Presidente Nazionale dell'Associazione
Internazionale Regina Elena, ha esaltato
i Savoia beati e venerabili.
Alberto Claut,
Segretario Nazionale Movimento
Monarchico Italiano ha focalizzato il suo
intervento sui
Savoia
amministratori dello Stato, mentre invece
Luca Carraro, Vice
Presidente del Sud di Alleanza
Monarchica, ha fatto risaltare
i Savoia quali unificatori dei Popoli d'Italia.
Maurizio Baldini,
Presidente del Movimento Nazionale
Monarchico, ha ricordato i
Savoia quali ideatori dello Statuto e della libertà
di culto ai Valdesi e agli Ebrei. Della Pricipessa
Mafalda di Savoia-Assia ha lungamente parlato
Egidio Riccioni,
Sindaco di Mafalda (CB). Le
Regine d'Italia invece sono state un interessante
campo di studio e di ricerca per Luciano
Regolo, scrittore e giornalista. Breve, incisivo
e contemporaneamente esaustivo, il discorso di Claudio
Sacco, Membro di
Giunta del Gruppo Savoia, e che avuto per
tema Casa Savoia
una dinastia europea. L'On. Efisio
Lippi Serra, Consultore del Regno, ha ricordato
I Savoia Pricipi colti e protettori
delle scienze. Ma i monarchici
cosa oggi
chiedono per il futuro?
Che finalmente siano "Restituiti
all'Italia i Re ancora esuli" e che
quindi possa realizzarsi la seguente richiesta, avanzata
al Presidente della Repubblica Ciampi:
sepoltura al Pantheon degli
ultimi Re d'Italia. Grande è stata
per molti la delusione per l'assenza di membri della
famiglia Savoia, tuttavia il Principe
Vittorio Emanuele non ha fatto
mancare
la sua presenza spirituale attraverso l'invio
di un messaggio, che è stato molto
applaudito dalla affollata platea e con il quale, scusandosi
per la sua assenza, dovuta ai noti motivi di salute,
ha espresso la speranza di poter essere presto in Italia
insieme alla moglie ed al figlio "italiani
tra italiani". Al Convegno erano presenti
due Altezze Reali:
il principe Alessandro di Borbone
di Parma, in abito talare, nipote del Duca
d'Aosta, eroe dell'Amba Alagi ed il Principe
Sergio di Jugoslavia
che era in compagnia
della fidanzata, Eleonora
Raineri.
Ad
organizzare l'Evento, durante il quale è
stata consegnata una Targa Premio per la
Verità Storica, sono stati l' Istituto
della Real Casa Savoia e l'Istituto
Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del
Pantheon.
Quest' ultimo il 19 Gennaio 2003 ha festeggiato
i 125 anni della sua nascita ed ora è presieduto
dal tenente di Vascello Ugo
D'Atri che ha sostituito l'ammiraglio Antonio
Cocco. Il Corpo,
che fu istituito da un gruppo di ufficiali delle guerre
d'indipendenza, presidia le
tombe dei Savoia: al Pantheon,
quelle di Vittorio Emanuele
II, della Regina
Margherita e di Umberto
I, ad Altacomba,
in Francia, quelle di Umberto
II e Maria Josè
e quella di Montpellier
dove riposa la Regina Elena,
morta cinquant'anni fa. Ben 20 sono state le Associazioni
monarchiche italiane che hanno aderito sia
all'evento in Campidoglio che
alla messa solenne
che si è svolta domenica, 19
Gennaio 2003, al Pantheon
sempre alla presenza dei principi Sergio
di Jugoslavia, Alessandro
di Borbone e Fabrizio
Massimo Brancaccio. Per l'occasione all'interno
ed all'esterno del Pantheon
c'erano picchetti della Guardia
d'onore con le bandiere del
Regno d'Italia e lo scudo
sabaudo. La deposizione di una corona davanti
alla tomba di Vittorio Emanuele
II ha
concluso la simbolica e suggestiva cerimonia
religiosa che ha fatto da preludio ai festeggiamenti
previsti nei prossimi giorni per celebrare il primo
millennio della dinastia sabauda.
MARIA ROSARIA SANGIUOLO