22/05/2003



 


13 Maggio 2003

Istituto di Storia e di Cultura dell'Arma del Genio

Il Capo di SME Generale Gianfranco Ottogalli

presiede la cerimonia per

l'avvicendamento al vertice

dell'Ispettorato alle Infrastrutture

L'avvicendamento al vertice dell'Ispettorato alle Infrastrutture, un organo che raccoglie competenze e funzioni prima attribuite a disciolti organi, quali ad esempio l'Ispettorato dell'Arma del Genio, è stata l'occasione per informarci e toccare con mano quanto "rivoluzionario" lavoro è stato compiuto in questo periodo. La cerimonia tra il cedente Tenente Generale Donato Berardi e il pari grado subentrante Roberto Scaranari si è tenuta il 13 Maggio 2003 , alla presenza del Capo di Stato Il Gen.Roberto ScaranariMaggiore dell'Esercito Ten. Gen. Gianfranco Ottogalli, presso l'Istituto di Storia e di Cultura dell'Arma del Genio (ISCAG) a Lungotevere della Vittoria, dove si trova anche l'annesso Museo. Il generale Ottogalli ha ricordato alcune delle più importanti realizzazioni del neocostituito Ispettorato alle Infrastrutture, in particolare la ristrutturazione del complesso militare di Solbiate Olona, di recente validato quale Comando Nato di elevata prontezza operativa, per rendere l'infrastruttura idonea ai nuovi compiti, che a dicembre dello scorso anno, quando l'unità si addestrava per prepararsi all'impegnativo esame, potrebbero essere anche quelli di assumere il comando di operazioni militari della Nato in un'area di crisi regionale. Per dirla brutalmente, un intervento della Nato, simile od omologo a quello delle recenti operazioni in Iraq, potrebbe avvenire sotto responsabilità del Comando Nato italiano di Solbiate Olona, anche nel caso che nel corpo di spedizione la componente italiana fosse una piccola aliquota. Un risultato conseguito per l'alta professionalità dei nostri militari, ma anche un indiscutibile successo di portata politica internazionale. Le caserme stanno cambiando volto e persino gli "accampamenti" permanenti in area di missione, rappresentano allettanti realizzazioni urbanistiche per le popolazioni locali. La base italiana di Serajevo, ad esempio, diverrà sede della nuova Università locale. Ma esiste un modello ancora più avanzato, riferimento per eventuali future realizzazioni, ed è "Villaggio Italia", sempre in Kossovo. La mia collega Maria Rosaria Sangiuolo, Direttore di VTSERVICE.IT ed io ci intratteniamo con il generale Scaranari, che ci ricorda comunque alcuni criteri fondamentali. La tendenza a realizzare strutture modulari prefabbricate del tipo "Villaggio Italia" è per missioni la cui prevedibile durata minima è di almeno sei mesi o un anno. La conversazione prosegue sul piano amichevole e il generale Scaranari, scherzando sulle sue origini genovesi, ci dice che l'oculatezza nella gestione delle risorse finanziarie non consiste affatto nel non spendere le assegnazioni, ma nello spenderle bene e con il migliore risultato possibile. Anche una revisione della prassi burocratica, ad esempio la velocizzazione della trasmissione delle pratiche e dei carteggi, può portare ad una significativa riduzione dei cosiddetti residui passivi, che tornando nelle casse dello Stato non costituiscono affatto un risparmio, ma un mancato investimento. Un'annosa questione, sinora irrisolta sotto i precedenti governi.

GIORGIO PRINZI

 

 

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