L'Haute
Couture romana parte lancia in resta alla riscossa.
La neocostituita agenzia Alta
Roma ha sfoderato la determinazione più
grintosa facendo inaugurare la kermesse estiva di presentazione
delle Collezioni Autunno - Inverno 2002 a
Fausto Sarli, uno dei capostipiti più
illustri su cui poggia l'edificio monumentale dell'Alta
Moda italiana. Si è configurato uno scenario
da kolossal cinematografico la sera del
13 Luglio sul piazzale del
Campidoglio dove il defilè del Maestro,
d'origine partenopea, ha prodotto la sua sontuosa performance,
sia per la spettacolare grandiosità della cornice
candidamente marmorea del Vittoriano
sia per l'impiego di luci viranti dal verde
intenso all'azzurro che hanno esaltato lo sfondo caricando
d'intensità cromatica i rilievi magnificenti
delle statue e la liscia immensità delle superfici
piane. La caratteristica dello stilismo di Sarli, com'è
noto, è costituita dalla
costruzione di forme geometriche, ma in quest'occasione
il Maestro ha arricchito il suo sintagma tematico declinandolo
in una serie di particolarizzazioni scaturite dal suo
spiccato desiderio di condurre una sperimentazione materica
finalizzata alla valorizzazione della bellezza femminile
attraverso la ricerca di soluzioni formali volte ad
enfatizzare la prorompenza della passione e a mettere
in primo piano l'imperiosità ineluttabile dei
dictat
imposti dalla Legge del Desiderio. Quest'anno
a dominare sono i tagli sartoriali a triangolo, privi
comunque di angolosità dissonanti con la grazia
femminile, elaborati in soprabiti simili a redingote
tardo - settecentesche di colore prevalentemente nero.
La donna concepita da Fausto
Sarli
non desidera più lasciarsi sedurre, ma ama
sedurre ed è tesa a sovvertire l'inveterata
regola sociale che la costringe ad una compunta passività
appropriandosi dei panni di Casanova,
icona classica del conquistatore e modello di riferimento
dei comportamenti maschili dal XVIII secolo in poi.
La lezione del Maestro si condensa quindi in una scelta
stilistica che, memore dello spirito libertario della
Rivoluzione Francese del
1789, base ideale
di tante altre rivoluzioni successive anche nel
costume,
invita la donna a dotarsi di un abbigliamento che denoti
sicurezza di sé e nelle capacità personali
di affermazione. Le componenti di aggressività
nella sfida amorosa si evidenziano nella presenza di
prominenze appendicolari alludenti a lame affilate,
in cui si riconosce ancora una simmetria di tipo geometrico,
disposte attorno al collo, oppure sporgenti da gonne
di satin morbide. Giacche rigide con spalle ampie e
rinforzate discendono stringendosi alla vita e sormontano,
per contrasto, ora soffici trasparenze di pizzo maliziosamente
insinuanti ora pantaloni di tessuto fluido finemente
ricamati oppure shorts audaci costellati di luccichii.
Il mosaico di riferimenti prosegue con una contaminatio
di citazioni comprendente anche ammiccamenti al look
anni '80 di Madonna e a motivi punk che non stridono
affatto con le impostazioni di tipo classico di cui
abbiamo parlato, anzi ne aggiornano i contenuti di trasgressione
traducendole in versione postmoderna. La linea di abiti
da sera, esaltati dall'originalità e dalla ricercarezza
delle ultime realizzazioni dell'arte
orafa Damiani, si affida ad un gioco sottile
di plissettature suggerendo atmosfere un po' retrò
all'insegna di una vaga nostalgia che solleciti potenti
languori emozionali
ulteriormente
accentuati dall'accostamento delle tonalità del
rosso e del bianco con il nero. Compaiono anche tuniche
in mikado, uno dei tessuti prediletti da Sarli, di forma
trapezoidale su pantaloni-gioiello. Taffetà a
righe si uniscono a creazioni in seta e velluto, mentre
sui decolletè trionfano preziose decorazioni
floreali emananti lampi luminosi. Eterogenea la morfologia
degli abiti da sposa. Tutti molto eleganti, sembrano
evocare impressioni di regalità smagliante e
si articolano nelle varianti del lungo o del corto,
quest'ultimo munito di un originale velo 'a campana'.
Una parterre entusiasta ha tributato
una
vera e propria ovazione allo spettacolo indimenticabile
offerto dalla sfilata di Fausto Sarli che al termine
dell'evento è stato insignito di un premio dal
Vice Sindaco, Enrico Gasbarra,
ed ha ricevuto i complimenti del Presidente della Camera
Nazionale della Moda Italiana, Mario
Boselli. Hanno conferito lustro alla serata
con la loro presenza Antonella
Elia, Rita Dalla
Chiesa, l'imprenditrice
Nicoletta Fiorucci, le giornaliste Rai
Rosanna Cancellieri e Stefania
Giacomini, la Contessa Patrizia
De Blanc, Massimo
Gargia, Jo Squillo,
il Dott. Massimo Gargia,
l'attrice Rita Caldana
e molti altri. Spenti i riflettori exeunt omnes,
ma non senza che il ricordo dell'inconfondibile raffinatezza
delle creazioni Sarli sia rimasto impresso stabilmente
nella memoria di tutti i fortunati spettatori che hanno
avuto il privilegio di ammirarli.
ROBERTO
D'ARRIGO
TESSUTI:
Ricamificio Vema, Gamma Seta, Forster Willi, Ricamificio
Lusi.
ACCONCIATURE:
Adalberto Vanoni-Aldo Coppola
per l'Oreal Professionel Luciano Squeo.
GIOIELLI:
Damiani-Boutique Roma -Via Condotti.
SCARPE:
Mario Bologna.
CALZE:
Fogal
MUSICA E REGIA:
Carlo A.Terranova
Il servizio fotografico è
stato realizzato da Maria Rosaria Sangiuolo